Pessimismo e visioni futuristiche: abiteremo un unico Airbnb
Mentre riflettevo sulle opportunità e gli ostacoli che il modello AIRBNB fa uscire allo scoperto nello scenario socioeconomico di ogni Paese, ho letto le allarmanti visioni di Carlo De Benedetti e di Emanuele Severino, convergenti nel loro pessimismo pure se riferite a contesti sociali diversi.
L’Occidente è a una svolta storica, è in gioco la sopravvivenza della democrazia, anche a causa della situazione economica e finanziaria. La globalizzazione, ha ridotto i salari della media di tutti i lavoratori del mondo, si sta verificando la previsione di Larry Summers, l’ex segretario al Tesoro di Clinton: una stagnazione secolare. Siamo alla vigilia di una nuova, grave crisi economica che aggraverà il pericolo della fine delle democrazie, così come le abbiamo conosciute.
Carlo De Benedetti
De Benedetti prosegue con una lucidità ed una sincerità che espresse da un uomo di finanza risultano ancora più agghiaccianti: « Le banche centrali hanno combattuto la deflazione secondo le vecchie teorie: creando moneta. Ma così hanno costruito una trappola, hanno immesso sul mercato trilioni* di dollari, una cifra inimmaginabile e incalcolabile perché non ci sono più titoli da comprare. Ma questo, oltre a mettere in ginocchio il settore bancario, non ci ha fatto uscire dalla stagnazione e dalla deflazione ».
Si commette l’errore di non tenere conto della crisi mondiale planetaria che sta attraversando il nostro tempo, e che riguarda l’abbandono di tutti i grandi valori della tradizione occidentale.
Emanuele Severino
Severino precisa la sua visione generale pure se riferendola al contesto delle relazioni famigliari e sociali: « Forse non riflettiamo fino in fondo su cosa sia la distruzione della tradizione occidentale, significa il crollo di duemila anni di esistenza cristiana con ciò che questo può comportare».
Siamo grati a De Benedetti e Severino che hanno il coraggio di chiamare con il loro nome le cose che vedono , ma la domanda che sorge spontanea da questi numeri difficili pure da scrivere tanti sono gli zeri, è perché questo denaro non sia stato diversamente e più proficuamente investito su giovani e famiglie in tutto il Mondo in modo così che garantissero un futuro a sé stessi ed agli stessi investitori del capitale, piuttosto che impiegarlo a rendita negativa per fare definitivamente saltare il banco della finanza mondiale, senza lasciarne a cittadini ed imprese nemmeno le briciole. Per avere un’idea di cosa stiamo parlando la Grecia attraversa una crisi sociale da anni per la necessità di rifinanziare le scadenze di qualche decina di miliardi di debito così come per identici valori il Venezuela non ha più denaro per medicine e cibo.
La risposta resta sospesa nell’eterno triangolo tra politica, economisti ed brokers mondiali della finanza. In questo contesto globale, non ci stupisce che contribuisca al successo planetario di AIRBNB model la solitudine “politica ed economica” di cittadini e famiglie, che si tengono ben stretta una risorsa che permette loro di finanziarsi affittando o subaffittando la stanza libera o all’occasione andare a dormire il week end dalla mamma o dall’amico cedendo proprio tutta la casa.
Forse ha ragione William Gibson nei suoi romanzi visionari quando descrive il cambiamento delle nostre piccole e grandi città in un futuro sempre più vicino ed… invadente: staremo tutti più stretti, più soli e certamente in qualche modo più connessi. La medesima visione meno letteraria ma più suggestiva e concreta è descritta dall’architetto Luca Molinari, nell’originale libro di architettura “Le case che Siamo” (Nottetempo): « Forse nel futuro abiteremo tutti in un unico AIRBNB».
La svolta storica cui si riferiscono De Benedetti e Severino è la fine di un’epoca e l’inizio di qualcosa che ancora deve prendere forma, sperando che assomigli più alla visione di Molinari che ai sommari dei telegiornali. Prendiamo però atto che in questo scenario globale di economia recessiva il successo planetario del modello AIRBNB rappresenta una risorsa economica tutt’altro che indifferente, perché la casa di abitazione è il bene primario più diffuso che esista ad ogni latitudine e ad ogni gradino della scala sociale, e riuscire a trasformarlo in una fonte di reddito per cittadini e famiglie è una opportunità unica e straordinaria.